venerdì 18 novembre 2016

NEW TALENT ☕ Fedele alla linea - In fuga verso me di Nicola Fermani

Buonasera lettori, oggi con la rubrica New Talent conosciamo Nicola Fermani un giovane scrittore cittadino del mondo, ma prima di augurargli buona fortuna per il suo prossimo viaggio vi presento il suo libro Fedele alla linea - In fuga verso me.


Fedele alla linea - In fuga verso me
di Nicola Fermani

Casa editrice: Eremon Edizioni
Link per acquisto: Link Amazon (formato eBook, mentre il cartaceo sarà nelle librerie nel 2017)

Dal terrazzo della sua stanza in un piccolo paese delle Marche alla magiche vie di Tallinn, dal gelo di Katowice alle biciclette di Utrecht, dai fantasmi di Dublino ai camminatoi traballanti degli splav del Danubio. I piedi scalzi dei bambini di Belen e l'aria greve di La Paz. Il Machu Picchu e il deserto cileno di Atacama. Nicola, 36 anni, si accompagna in prima persona alla scoperta del "viaggio" lungo gli ultimi sette anni di tonfi e trionfi, strappi furiosi scanditi da rabbiose fughe in solitaria alla ricerca di 'qualcosa da cercare' e patine melmose di mesi inermi ad accattare ossigeno, senza mai una pausa da se stesso. E poi ancora lo stesso terrazzo, con i bagagli ancora da disfare. Con il bisogno ormai fisico di adattarsi. Con il focolaio mai spento, con quel dannato pizzicorio perverso, di andare fino in fondo.






La mattina del 16 marzo 2011 atterrai ad Amsterdam. Con un piano. Infallibile, per giunta. Avrei trovato una stanza in affitto, un ristorante italiano pronto a offrirmi un posto da cameriere e/o lavapiatti per sbarcare il lunario durante i primi mesi. Poi, piano piano, anche con l’aiuto di cui sopra, avrei trovato un piccolo locale attrezzato di cucina da trasformare nel “DuScudi”, una pasteria italiana che in poco tempo sarebbe divenuta leggenda.


Ho ascoltato i Pink Floyd scalzo, e con il vento in faccia nel deserto boliviano, e sono sprofondato fino al busto nel fango della Laguna Colorada in mezzo a fenicotteri annoiati. Mi sono commosso a San Pedro, disperato a Iquiotos, esaltato a Nazca e terrorizzato a Trujillo. Nessuna lacrima abortita, nessuna mascella serrata: finalmente, ho imparato a piangere.


Proverò a mettere qui le mie radici, proprio quando tutti vorrebbero essere altrove. Senza mai essere stati altrove. Pensando che altrove sia la soluzione. Inquinando l’aria di chi prova a respirare qui, con il proprio... altrove. Altrove io ci sono stato. Non è meglio di qui. Andatevene pure altrove, evitate di notificarlo e lasciate limpida l’aria di chi prova a respirare qui. Forse ci riuscirò.  Proverò a sopportare tutti quelli che si indignano perché... è una questione di principio, o di rispetto. No che non lo è. È qualcos’altro, sempre. Rabbia, frustrazione, invidia. Solitudine.  Basta ammetterlo. E farsi passare il bruciore al culetto.



Prediligerò la sostanza alla forma, perché un integrato fa così. Perché la forma a volte è inutile, giusto una carineria. Ma in fondo devo solo adattarmi, e continuerò a pensare che a volte la forma è importante, e almeno un paio di volte nella vita di ciascuno di noi, indispensabile. Saper riconoscere quelle due volte, è sostanza.


L'AUTORE


Nicola Fermani è nato nel 1978 a Fabriano (AN), ha vissuto a Fiuminata a Macerata e a Perugia, dove si è laureato in Scienze della Comunicazione discutendo in scarpe da tennis la tesi ”Marco Tullio Giordana: stile ed emozioni”. Dopo aver conseguito la qualifica professionale di Organizzatore Eventi, dal 2008 al 2010 ha lavorato a Roma come Special Events Coordinator per la Mille Miglia, facendosi annodare la cravatta dalle cameriere degli alberghi di tutto il nord Italia. Ha vissuto 6 mesi a Dublino ed ha viaggiato da solo in tutta Europa ed in Sudamerica, progetta la Transiberiana e prepara l’assalto all’Estremo Oriente. Attualmente si occupa di social media strategies, risiede a Porto Sant’Elpidio e non possiede camicie.

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