giovedì 29 settembre 2016

Diario di bordo - Giorno 3 Desperados

Colazione ore 8:30 e dopo indicazioni approssimative e l'acquisto di un carnet per l'autobus, uno sconosciuto si offre di portarci a destinazione manco fossimo a Pechino Express, ciccio va che non sono mica Tina Cipollari. Decliniamo gentilmente l'invito e poco dopo saliamo sul bus e tempo due minuti già rischiamo la vita. L'autista pensa bene di prendere una curva salendo sul marciapiede. In circa 45 minuti raggiungiamo la nostra prima meta: Rabat. Tranquilli, tra cactus e terreni aridi abbiamo incontrato 4 gatti e una decina di persone dell'età! Media di 75 anni. Dopo aver fatto giusto un paio di scatti ci siamo dirette a Mdina. Ci hanno colpito i Bouganville e le porte colorate, ma le chiese tutte a pagamento! Nulla, ci convinciamo del fatto che Gesù non avrebbe mai valuto che noi pagassimo per entrare nella sua dimora, quindi spendiamo i nostri 5 euro per le vecchie prigioni di Mdina in cui sono state riprodotte le diverse metodologie di tortura.
Dopo questa inquietante esperienza ci è venuto un certo languorino...e Ari chiede "che ore sono?" . La risposta di Daniela è stata "28". Non chiedete perchè né per come...quindi via a pranzo! Scegliamo "La fontanella" ed ordiniamo le baguette farcite. Durante la permanenza, vedendo l'acconciatura di un cliente iniziamo ad intonare "sciolgo le trecce ai cavalli ...." chissà poi perché ! 
Non ci facciamo però spaventare ed ordiniamo le torte che arrivano in una generosa porzione, ma con solo due forchette. Ne richiediamo altre due ma il cameriere appare dopo mezz'ora esclamando "oh two forks, sorry!" noi aramai avevano finito il dessert, quindi ordiniamo i caffè. 
"Certo che ci lamentiamo sempre: è lungo, è corto, è strong..." ovviamente parliamo di caffè!  Dopo aver pagato, coda ai bagni che venivano lucidati dopo ogni persona entrata, da una signora che puliva la tavoletta del water sempre e solo con la stessa spugna tenuta gelosamente in mano senza guanti! 
Riprendiamo la nostra camminata invitando Serena a pronunciare Mdina come "emdina", così se ne esce Arianna: " hi! I am Dina". 
            Saliamo su un altro bus per raggiungere La Valletta, il cielo dovrà sempre più grigio e cupo e poco dopo, ci ritroviamo a saltare da un negozio all'altro per ripararci dalla pioggia (anche oggi le gioie le lasciamo agli altri). Cercare di tornare verso casa, ci accorgiamo di essere leggermente fuori rotta..tipo dall'altro lato dell'isola, unico mezzo disponibile: ferry to Sliema. Ma ANCHE NO. Torniamo in centro e Serena riconosce le scale (grazie al Signore nostro Gesù e alla nostra amata Vergine Maria). Autobus e hotel. Doccia e cena al " The Avenue" dove cera più bora che a Trieste grazie al condizionatore puntato proprio sul nostro tavolo. Cena a base di primi e pinguini.
Finalmente riusciamo ad andare a bere qualcosa al famoso e tanto atteso (perché ieri era chiuso) "Level 22 " da cui si vede praticamente tutta l'isola, ma al nostro arrivo troviamo delle transenne davanti alla porta! E NO !!! NOI NON CI ARRENDIAMO... Quindi mandiamo avanti la nostra cara coordinatrice Arianna che spavalda "possiamo ?" SILENZIO..... "volevamo andare al LIVEL .." (sguardo verso di noi...) "twenty two!!!" (corale). Sorseggiamo il nostro cocktail mentre osserviamo abbastanza attonite la "giovane" fauna femminile scatenarsi a ritmo di musica. Ben presto capiamo che s'è fatta 'na certa e leviamo le ancore. Ore 1.40 Arianna e Noemi dormono da mo, il blog sta smettendo di collaborare e noi ce andiamo sotto le coperte a sgranare il rosario pregando per il meteo di domani. Buonanotteeeee!!



Nessun commento:

Posta un commento

I tuoi commenti alimentano il mio blog! Sarò felice e curiosa di risponderti!